Voce sola e ardita, dal “di dentro”. Contro il castello di menzogne sul “caso Rupnik”
Non personaggio immaginario, come il Grillo Parlante, cui mi è venuto spontaneo e immediato collegarla – senza essere irrispettosa – la redazione de “Il Sismografo” che, nel giro di 24 ore (fra ieri e oggi), ha postato due vibranti articoli per ristabilire la verità intorno alla vicenda dell’ex gesuita p. Marko Ivan Rupnik, trattata nel mio Post precedente (del 17 settembre) aggiungendo dettagli significativi agli accenni fatti in altri meno recenti.
Vicenda che più torbida non avrebbe potuto essere, anche senza il Comunicato emesso ieri (18 settembre), due giorni dopo l’udienza concessa dal papa alla signora Campatelli (leggasi il mio Post precedente), dall’ Ufficio Stampa del Vicariato di Roma, di cui il papa è vescovo e vicario il card. Angelo De Donatis, sostenitore del mosaicista e della sua attività prolifica, con la quale è lievitata la fortuna economica del Centro Aletti, del suo fondatore – il p. Rupnik, espulso dalla Compagnia, ma non laicizzato – e degli orbitanti entro la sua sfera.
A conferma del detto: Pecunia non olet…
Al momento, mentre in varie diocesi del mondo, e soprattutto nei luoghi di culto più partecipati e di fede particolarmente viva (fra i quali: Lourdes, Fatima, San Giovanni, ecc.), dove sono presenti le creazioni dell’artista sloveno, sono state istituite delle Commissioni ad hoc per decidere se smantellarle, per quelle presenti in Laterano (nella cappella del Pontificio Seminario Romano Maggiore) e in Vaticano (nella Cappella “Redemptoris Mater”) il problema non si pone proprio.
Anzi il papa concluse il messaggio per il 16.mo Congresso Mariologico di Aparecida (Brasile; 1-4 giugno 2023), con la descrizione minuziosa del significato di un mosaico mariano, opera di Rupnik, situata nella sala della Residenza Santa Marta dove fu registrato il video per trasmetterlo; opera vista anche in foto di qualche ricevimento nella stessa sede.
E, ieri, in un quadro fin troppo sgarrupato si è inserito un elemento che è stato l’ennesimo schiaffo alle vittime dell’abusatore seriale, riconosciuto tale e addirittura graziato con la cancellazione della scomunica.
Il Comunicato sopra menzionato – diffuso a conclusione di una Visita Canonica (di cui nulla era trapelato prima), eretta il 5 giugno 2019 e condotta da don Giacomo Incitti, Professore Ordinario di Diritto Canonico presso la Pontificia Università Urbaniana – ha pacchianamente vergato lo stravolgimento della realtà al fine di salvare i responsabili di gravissime sconcezze e difendere l’indifendibile, come con rilievi pertinenti e circostanziati obiettò ieri a tamburo battente la redazione de “Il Sismografo”.
Confutando: la sciagurata operazione di riabilitazione dell’abusatore seriale, riconosciuto tale e graziato con la cancellazione della scomunica – che il Comunicato intende far passare per “richiesta di scomunica” rigettata – e di riconoscimento del Centro Aletti quale luogo «in seno al quale «è presente una vita comunitaria sana e priva di particolari criticità».
Non una parola, ancora una volta, sulle vittime.
“Censurate e ridicolizzate” titola oggi un articolo del Coordinamento contro gli abusi sessuali nel clero, che pubblica integralmente una Lettera aperta, indirizzata al papa e ai cardinali: De Donatis, Zuppi (Presidente CEI) e João Braz de Aviz (Prefetto del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica).
Lettera firmata da alcune delle consacrate sopravvissute agli abusi sessuali e di potere, perpetrati dall’ex gesuita e da una sua collaboratrice. «Lasciate – denunciano – nel grido afono di un nuovo abuso».
Abusi che, purtroppo – non posso fare a meno di rilevare – non sono stati degnati di attenzione e solidarietà nemmeno da parte delle esponenti dell’universo femminile, solitamente sensibili a fatti di violenza sulle donne.
Forte e chiara, invece, l’indignazione manifestata da “Il Sismografo” che, con coraggio e categoricamente, scriveva ieri: «Questa versione dei fatti [riportata dal Comunicato del Vicariato di Roma] è falsa. È stata allestita ad arte per scagionare Papa Francesco…Con le menzogne non si arriva da nessuna parte e soprattutto si continua ad offendere le vittime di abusi di potere, di coscienza e sessuali».
https://ilsismografo.blogspot.com/2023/09/vaticano-comunicato-del-vicariato-e.html
Replicando oggi con un’altra particolareggiata esposizione di questa tristissima vicenda, per smentire l’interpretazione – errata; a parere dei redattori del sito paravaticano – del Comunicato del Vicariato con la quale la stampa “amica” si è esercitata nel renderlo digeribile alla massa, evitando di esporsi a qualche prevedibile, spiacevole, conseguenza se l’avessero accompagnato con un qualche commento non gradito…
In questo secondo articolo de “Il Sismografo” ci si sofferma sull’operato del Visitatore Canonico e sul “mistero” della scomunica, sollecitando Bergoglio al chiarimento su questo punto dolente e scabroso con una Lettera alle vittime. E si ribadisce che: «… tutto questo è una menzogna montata a tavolino. Le decine e decine di cardinali che prenderanno parte al Concistoro pubblico del 30 settembre tra loro parleranno molto di questa storia. Forse qualcosa giungerà all’orecchio del Papa che è consapevole di quanto sia difficile per lui l’attuale momento della vita della Chiesa. Il caso Rupnik è un macigno nella memoria del pontificato di Papa Bergoglio»
https://ilsismografo.blogspot.com/2023/09/vaticano-il-visitatore-canonico-p.html
Non mi resta che augurare ai redattori, tutt’altro che sospettabili di ostilità alla Chiesa e al papa, ma coscienza “critica” per il bene dell’Istituzione e al servizio esclusivo della verità, di centrare l’obiettivo.
Al pari del Grillo Parlante materializzatosi come medico, che riuscì a far piangere Pinocchio fintosi malato, dopo essere stato liberato con Geppetto dal ventre del pesce-cane, e a piegarlo a più miti consigli dopo più di uno sforzo andato a vuoto.
Maria Michela Petti
19 settembre 2023