Quel “perché?” sospeso
Non crolla quel muro
di menzogne e falsità
con l’esercizio in chiaroscuro
nella smaccata abilità
di una pura retorica.
Complice il silenzio
opposto al decantato ascolto
nel rituale sproloquio.
Resta irrisolto
il tracciato della metaforica
sostanza di una presenza
che sfuma nell’alone
di una perversa incoscienza
nel cedere alla scomposizione
di una vita ridotta a brandelli.
E la vita rimane… sospesa
a quell’ irragionevole “perché?”
di un perché… sospeso.
Fra le macerie di un ponte
franato sul fronte
dell’indifferenza di quelli
che spingono sempre più in là
i conti con la propria coscienza
e la risposta ad un “perché?”
in cerca di verità
e… di giustizia.
Maria Michela Petti