O mascherina, mia cara mascherina
Compagna dei nostri giorni
con la gente nei dintorni.
Ti scrivo questa letterina
prendendoti per amica, cara mascherina.
Nascosta te ne eri stata agli occhi
non per praticare pastrocchi.
E intanto: esercitavano incanti
i mascherati baciasanti.
Sì; sei entrata in scena
al ritmo incalzante di una cantilena
e di colpo i teatranti
sono apparsi meno affascinanti.
Il coronavirus ha bloccato l’orchestra;
per le malelingue non sei una controfinestra.
Cessato il gran ballo in maschera
copri tu la bocca a tutti a mo’ di una nacchera.
Sfumati degli ipocriti i sorrisi smaglianti
perché costretti almeno ad essere distanti,
aspettando degli amici veri l’abbraccio
lo stop all’ammucchiata è lontananza da occhi di ghiaccio.
Dal momento in cui ti metteremo via
voglia Dio che ci sia un po’ più di armonia.
Maria Michela Petti
6 gennaio 2021