Natale 2020 – Pensiero/Riflessioni/condivisioni senza pretese
Nonostante tutto anche quest’anno è Natale. La nascita del Bambino Gesù viene anticipata di alcune ore in una Vigilia piuttosto surreale, in un colore rosso che quest’anno significa limitata possibilità di movimenti e misure anti-contagio.
In effetti viviamo in modo surreale da molti mesi e già la Pasqua è stata insolita.
Il Bambino nascerà dunque sul calare della sera di una Vigilia che tutti vorremmo essere quella di un ritorno alla normalità, ma sappiamo che purtroppo così non sarà. Dovremo trascorrere ancora lunghi mesi difficili e complessi: fatti di incertezze, domande senza risposte, restrizioni, paure, mascherine. La consolazione in tutto ciò è che il Bambino nascerà, come ogni anno, riportando quella magia e normalità a cui non siamo più abituati, normalità che – almeno nei nostri cuori possiamo vivere appieno. Come è bello vedere che almeno i bambini più piccoli non hanno fino ad ora avuto l’obbligo di indossare le mascherine; possiamo ancora vedere le loro smorfie, le loro espressioni, i loro sorrisi, la loro libertà
Quanto a me, senza voler cadere in accuse di ‘solito piagnisteo’ o di ‘solita retorica’, avrete forse notato un maggiore ‘silenzio’. Accompagnano il mio profilo pensieri, riflessioni e poesie di mia madre che per questo ha un grande talento e riesce ad esprimere tanto in modo molto chiaro.
Ebbene sì, anche il ‘silenzio social’ ha il suo perché. I perché sono tanti. Certo non ho ceduto a pressioni o minacce che, soprattutto nel passato, quando il mio ‘caso’ era ancora attuale e bollente mi sono state fatte in modo più o meno velato. E sono certo che il silenzio totale sarebbe auspicato da ben più di qualcuno.
A volte si avverte la necessità di dover riflettere e valutare come portare avanti una ricerca della Verità che viene osteggiata (se vogliamo dirla in modo elegante) da più parti. È evidente che il silenzio sul caso convenga a molte persone, non certo a me come qualcuno potrebbe pensare.
È vero, al peggio non c’è mai fine, ma io l’ho detto dal primo momento: non ho nulla da perdere, nulla più…. Scoperchiare il pentolone può comportare dei rischi, come qualcuno ha voluto far intendere. Certo, ma per chi sa come sono andate veramente le cose, questo fare è tipico del giocatore di carte che adotta la tecnica del ‘bluff’, incutendo timore, minacciando ripercussioni peggiori ….
In realtà colui che bluffa non ha compreso che ‘di peggiore’ c’è ben poco: nella mia vita terze persone sono entrate a 360 gradi, senza bussare o suonare, e soprattutto senza aver il coraggio di entrare dalla porta, avvalendosi, come ladri, di ‘ingressi di fortuna’. La mia vita, quella di familiari ed amici era ed è in mano a determinate persone, che hanno preferito agire, nel mio caso, nel silenzio e nell’oscurità della notte e procedere a fari spenti, anziché alla luce del sole e nel rispetto delle più elementari leggi.
Ma non bastava ciò…. Si è scelta la via della gogna mediatica. Oggigiorno la vera condanna a morte non sono i Tribunali ed i processi, ove comunque si può esercitare il proprio diritto alla difesa Il marchio a fuoco è quello dei giornali: ed è quello che è stato deciso consapevolmente per me. Infatti, il diritto ad un’aula di Tribunale o di Commissione disciplinare mi “è stato risparmiato”, perché la condanna più pesante è quella DEI MEDIA! Lì indietro non si torna (noto è che la minaccia più ricorrente oggi, infatti, non è ‘TI DENUNCIO’…. ‘MA TI SBATTO SUI GIORNALI’).
Ebbene, non voglio essere accusato di ripetere sempre le stesse cose o di piangermela addosso come ogni Natale, no! Ma posso assicurare a tutti che NESSUNO ha ricevuto il mio stesso trattamento, NESSUNO! Lo dico con cognizione di causa e conoscenza dei fatti, e ripongo speranza e fiducia affinché la Verità dei fatti emerga e metta a tacere coloro i quali ancora si ostinano a parlare, a condannare senza sapere e ad INVENTARE….
E sinceramente mi reca tristezza sapere che c’è ancora chi, allorquando si osa nominare il mio caso, per tagliar corto, usa il solito ritornello: ‘Eugenio meritava di più’, ma non basta affermalo per tagliar corto o placare la propria coscienza: ‘a buon intenditori poche parole’…
Sarà per me – per noi – il quarto Natale senza la magia, l’allegria, la spensieratezza e l’attesa della festa, senza sorrisi e senza gioia. Ormai gli anni passano, e di fronte alle scalate al potere, ai traguardi raggiunti, alle promozioni e successi dei molti, è umano domandarsi perchè tutto ciò è stato fatto a noi mentre altri sono stati trattati con i guanti di velluto? Forse perché accanto ho avuto persone umili e fin troppo rispettose? Bigotte per alcuni? Ma forse solo e semplicemente credenti? Una persona che ha fatto una fine simile alla mia rivolgendosi pubblicamente ad un mio familiare disse: “Pietro, tu vedi sempre il positivo nel prossimo!” Forse è stato proprio questo l’errore? Non lo so. So solo che i miei familiari possono guardarsi fieramente allo specchio, la loro coscienza è limpida. E mi dispiace che anche loro vivano il mio stesso dolore che logora così come l’attesa di quella Verità e giustizia. Loro non lo meritavano davvero!
Concludo con un pensiero a chi mi legge per amicizia, per compassione o per semplice curiosità: AUGURI!
Che questo Natale così ‘particolare’ (o sobrio come dicono alcuni) possa riportarci all’essenziale: Al Mistero di quel Bambino che in questa Notte Santa (che ci vede a casa in coprifuoco dalle 22, quest’anno) che nasce per noi. Quel Bambino al quale mi affido ed affido tutti Voi e le persone a Voi care. Quel Bambino che speriamo ci porti un nuovo anno ricco in primo luogo di salute e poi di serenità e di pace. Quel Bambino che con la sua innocenza intenerisca i cuori duri delle persone che mantengono tristi segreti.
Eugenio, Santo Natale 2020
Carissimo Eugenio! Ti leggo per amicizia e compassione, come sempre!