Natale 2019

1 Dicembre 2019 1 Di EH(?)

Un altro anno giunge al suo naturale tramonto nel susseguirsi dei tempi e delle stagioni, con i suoi bilanci ed il carico di ricordi belli, meno belli, positivi e negativi.

Non voglio annoiare nessuno (ma poi ognuno è libero di leggere o meno questo annuale messaggio natalizio) però, da va quasi tre anni a questa parte la vita si è per me come fermata, interrotta. Non certo, o meglio non solo per quello che da un giorno all’altro ne è stato di un impiego bello, ma per il modo crudo e ben poco caritatevole in cui la storia di e svolta: iniziata da un giorno di novembre del 2016, condito da lettere anonime le cui mani sono ben note, da corvi più o meno neri, da motivazioni addotte al limite del surrealismo, dalla procedura innescata e dalle ‘veline’ fatte filtrare ai giornali che hanno preso per buono cose che in realtà non sono mai state ne dette a me ne tantomeno formalizzate. Ecco, manca sopratutto la formalizzazione di certe accuse: accuse prese come spunto dalle lettere anonime (opportunamente e miratamente ‘attenzionate’ anziché cestinate e fatte pervenire a CHI di dovere) per poi richiedere testimonianze a persone che forse andavano previamente verificate e non pilotate, da intercettazioni e da indagini svolte all’esterno di un mondo dove tutto è concesso. Manca sopratutto un PROCESSO disciplinare, penale, farsa… insomma…. quello che volete.

Bene, questo per ora è solo un accenno, ma poi si dice che il passare del tempo curi e cicatrizzi le ferite ed allevi le sofferenze: certo, NORMALMENTE e in natura è così, ma nel mio caso nulla è normale e nulla si è svolto in modo legale, perciò, inutile dire di voltare pagina e dimenticare, quando si parla tanto di dignità, di rispetto, di verità!

L’assurdità di come si sono svolte le “indagini”, e, come scritto prima l’assenza di formalizzazioni, di possibilità di difesa, e sopratutto di denunce vere….

Si dice che il passare del tempo cicatrizzi le ferite ed allevi le sofferenze e normalmente, almeno in parte è così, ma nel mio caso soggettivo e personalissimo (direi unico per dinamiche e risvolti) non è così: le ferite sanguinano ancora di più, ed il dolore non accenna a lenire…. ANZI!

Come altre persone, per ben altri casi, vivo alla ricerca di una verità che donerebbe almeno pace, e quotidianamente mi scontro contro muri di omertà e di silenzi assordanti, anche durante quest’ultimo anno posso annoverare – senza fare nomi ovviamente – alcune persone che si processavano amiche e che hanno meschinamente voltato le spalle non solo sulla questione principale ma anche su altre ben distinte e lontane per non rischiare la propria reputazione e per restare nelle grazie di ‘alcuni’. Altri che pubblicamente deridono, altri che continuano a cambiare lato della strada quando mi vedono: insomma la storia si ripete. Sembra di esser diventati da un giorno all’altro infettivi, radioattivi.

Subisco la vita, subisco i giorni che passano e trascorrono e siamo a quasi tre anni… ciò proseguirà fino a quando il Signore vorrà!

Il pensiero nei giorni di Festa e nel Notte di Natale va e deve andare anche a chi (e non sono pochi) è certamente più sfortunato di me: bambini ammalati o abbandonati, ammalati negli ospedali, anziani soli, poveri.. a tutte quelle persone cui – come me – manca il sorriso per i più svariati motivi. A Natale tutti si riuniscono nelle proprie famiglie mentre tantissimi sono quelli che una famiglia non ce l’hanno più, o non l’hanno mai avuta. A loro un augurio ed un pensiero più che speciale.

E’ vero che che ognuno ha i propri problemi e la prima parte di questo scritto ne è un abbondante spaccato, ma è altrettanto vero che che chi davvero sta peggio. Non per questo però si deve passare sopra a determinate esperienze e vissuti subiti.

Un pensiero a chi ci ha lasciati durante l’anno, a chi invece mi/ci ha manifestato vicinanza e le affetto, a chi non ci/mi ha mai abbandonato durante la disgrazia ed ha sofferto e continua a soffrire con e per noi… a chi ha avuto il coraggio di esporsi rischiando tantissimo…..

Il pensiero alla mia di famiglia, a loro un augurio ed un GRAZIE per la vicinanza ed il sostegno costanti, nonostante tutto e nonostante le loro, personale, sofferenza vissuta singolarmente, ma comunemente scaturita da quel 27 marzo 2017.

A voi tutti, che leggete e magari godete senza manifestarvi (perché sguazzate in quello stesso anonimato dal quale avete colpito e così continuate e dovete continuare a nascondervi insieme alle vostre famiglie): auguri!

A tutti voi che di me avete sempre parlato male alle spalle senza nemmeno conoscermi: auguri!

Auguri a chi metterà un ‘like’ ed avrà il coraggio di farlo, ed a chi non lo metterà per mille motivi anche giustificabili.

BUON NATALE!

E che il nuovo anno possa essere migliore e non peggiore di quello he tra qualche giorno terminerà!

E.H. – 25 dicembre 2019 – Natale