VUOTO SENZA TEMPO
Al tempo dell’incertezza
sulla scena la fiera delle vanità
che tutto disprezza
non senza precise finalità.
In uno spazio dilatato
dalle misure di un vuoto
reale, obbligato:
come sopravvissuti ad un terremoto
ci si perde in una dimensione virtuale.
Suona persino irreale
il bisogno di relazioni connaturale
all’uomo nella sua inclinazione
ad una vita scandita da ritmo abituale,
tanto più nell’afflizione.
Invece: unica presenza
a gonfiare la distanza
la maledetta assenza
di una reale vicinanza
in forma di partecipazione
allo stato di necessità.
E quel vociare inconcludente
a riprova di quel niente
arrivato a confondere
con l’impressione di correggere
un mondo a rovescio,
oscurando lo sfascio
con una narrazione ingannevole
oltre ogni limite ragionevole.
Maria Michela Petti
24 maggio 2021