A Dio, Benedetto
Alla vigilia della Solennità dell’Epifania del Signore si tiene la Messa Esequiale per Papa Benedetto XVI, spentosi proprio nella mattinata dell’ultimo giorno dell’anno 2022, un anno per tanti versi e motivi non dei più edificanti.
Un personale, piccolo pensiero a questa figura che ho avuto l’onore ed il privilegio di conoscere, ricordandolo prima ancora di diventare Benedetto XVI; da Cardinale per le vie di Borgo, in Piazza San Pietro, persona di grande umiltà e soprattutto gentilezza, accompagnati da una ‘timidezza’ che ha conservato anche da Papa.
Personalmente posso solo dire che Joseph Ratzinger – Papa Benedetto XVI è stata persona che ha pubblicamente dimostrato e senza alcun’ombra di dubbio il Perdono e la Misericordia verso il prossimo.
Non c’è bisogno di fare esempi specifici, questi sono conosciuti ai più. Ha certamente sofferto per diverse situazioni e come ogni essere umano avrà commesso anche degli errori ma, fino alle ultime parole contenute nel suo testamento spirituale, ci ha tenuto a rappresentare:
“A tutti quelli a cui abbia in qualche modo fatto torto, chiedo di cuore perdono.”
“Infine, chiedo umilmente: pregate per me, così che il Signore, nonostante tutti i miei peccati e insufficienze, mi accolga nelle dimore eterne. A tutti quelli che mi sono affidati, giorno per giorno va di cuore la mia preghiera.”
Lui per primo ha saputo perdonare, affidandosi a quella Misericordia ed a quel Perdono che furono per primi di Nostro Signore Gesù Cristo nella Sua vita terrena fino alla Sua Passione e morte sulla croce per mano nostra.
Oggi, Joseph Ratzinger – Benedetto XVI assisterà certamente proprio dalle dimore eterne all’ultimo saluto che qui in terra gli viene riconosciuto, accompagnato da preghiere di milioni di persone. Decine di migliaia sono solo quelle che – percorrendo lunghe file e tanti controlli – lo hanno voluto vedere con i propri occhi per rendergli l’ultimo saluto e soprattutto per pregare per la Sua Anima. Forse alcuni si sono stupiti di una partecipazione profonda e commossa, oltre che numerosa. Credo di non essere l’unico a pensare che la abbia ampiamente ‘meritata’.
Per mio conto posso solo aggiungere di essere stato profondamente ONORATO e GRATO di aver potuto prestare il mio insignificante servizio per Lui (purtroppo non direttamente per Lui ma comunque per la Chiesa Cui Lui era a Capo) durante alcuni anni del Suo Pontificato vivendo in prima persona i giorni della incredibile (ma poi ampiamente comprensibile) rinuncia e della successiva sede vacante.
Tanto altro potrei e vorrei scrivere ma mi fermo qui.
R.I.P. Papa Benedetto!
Eugenio, 5 gennaio 2022
Anche da parte mia il ricordo per il defunto Papa Benedetto XVI, dal libro di condoglianze digitale della diocesi di Regensburg, città che mi lega a Lui.
„Als Major der Päpstlichen Schweizergarde diente mein Vater Papst Benedikt XVI.
Bereits als Kind, das im Vatikan aufgewachsen ist, kreuzen sich meine Wege öfters mit denen von Kardinal Ratzinger, der stets einen besonnen und freundlichen Eindruck auf mich hinterließ. Im Jahr Seiner Wahl als Nachfolger auf dem Stuhl Petri führte mich mein Studium nach Regensburg. Papst Benedikt XVI erfuhr davon von meinem Vater und erkundigte sich immer wieder nach meinen Fortschritten. Ich kann nur vermuten, dass Er erfreut war zu wissen, dass der Sohn eines treuen Dieners Regensburg als zweite Heimat gewählt hatte. Auch dadurch entstand in mir eine tiefe Verbundenheit zu Papst Benedikt XVI.
Als mein Vater nach 42 Jahren im Dienst des Heiligen Stuhls in Rente ging, empfing Papst Benedikt XVI meinen Vater, meine Mutter, meinen Bruder und mich. Die Warmherzigkeit dieser Begegnung wird mir immer als prägende Erinnerung bleiben. Ebenso bewegend waren für uns die Begegnungen mit Seinem Bruder Georg mit dem Er nun wiedervereint im Himmelreich ist.
Meine Familie und ich vertrauen unsere Gebete Papst Benedikt XVI an, der das Leid kennt, das uns widerfahren ist. Herr, gib Ihm die ewige Ruhe.
Daniele Hasler und Familie“
Inscindibile per Papa Benedetto XVI il binomio carità e verità, che dà il titolo alla Sua Enciclica “Caritas in veritate” (29 giugno 2009).
«Caritas in veritate» è principio intorno a cui ruota la dottrina sociale della Chiesa, un principio che prende forma operativa in criteri orientativi dell’azione morale…
Chi ama con carità gli altri è anzitutto giusto verso di loro. Non solo la giustizia non è estranea alla carità, non solo non è una via alternativa o parallela alla carità: la giustizia è «inseparabile dalla carità», intrinseca ad essa. La giustizia è la prima via della carità o, com’ebbe a dire Paolo VI, «la misura minima» di essa, parte integrante di quell’amore «coi fatti e nella verità» (1 Gv 3,18), a cui esorta l’apostolo Giovanni». (6)
Toccanti le testimonianze della gente comune, sconosciute all’opinione pubblica fino al giorno della scomparsa del Santo Padre… e non sorprendenti per chi ha imparato a conoscerLo ed amarLo in vita, nonostante gli attacchi ripetuti alla Sua persona e al Suo magistero, amplificati dalla stampa funzionale ad una certa corrente di pensiero ostile.
Ma: non può restare – e non resta – nascosto il bene fatto e ricevuto.
L’uomo che non ha mai cercato la luce della ribalta se n’è andato nel giorno in cui le redazioni dei giornali funzionavano a scartamento ridotto. Eppure: l’anno appena iniziato ha riportato alla luce il Suo essere “cooperatore della Verità”, come dal Suo stemma.
La Verità: che è stata al centro del Suo magistero, e la verità sull’uomo che non ha mai offeso, in alcun modo.
La pietra – che per i costruttori di un mondo che piace al mondo che piace era di ostacolo – è ritornata, per il suo valore intrinseco, al centro dell’attenzione; per restare “pietra viva”.
Ed ora: Buon proseguimento del nostro viaggio su questa terra, nel ricordo di quello che è l’ultimo Papa col titolo di “Vicario di Cristo”, ridotto dal Suo successore a “titolo storico”.