Corsi e ricorsi… dolorosi
Un tema che mi ha inflitto non poche ferite. Ma a quanto pare fino a tre anni fa era solo Hasler a fare straordinari ma oggi:
Su questo punto mi sento direttamente chiamato in causa in quanto uno dei motivi addotti alla mia ‘cacciata’ fu proprio quello degli straordinari…. che non sono strumento a disposizione del DIPENDENTE ma dei Superiori. E non si ha né modo né possibilità di gestirli in modo soggettivo. Seguiranno precisazioni dettagliate in merito.
Questo sembra chiarissimo adesso. L’articolo dice che il revisore chiama in causa i dirigenti che concedevano gli straordinari, giustamente, non i dipendenti che ne usufruivano.
Peccato che quando si è trattato di condannare una persona, è stato fatto nome e cognome. Ora che il discorso pare riguardare altri soggetti, questi vengano tutelati.
Tabulati di straordinari dettagliatissimi ma solo sul mio conto e mancanti di molte informazioni. Solo quelle utili all’obiettivo!
In una sola parola: decontestualizzazione!
Nessuno darà credito ma è importante che la Verità emerga!
Dagospia non è accessibile dalla rete vaticana in quanto ‘bannato’ (per la maggior parte degli utenti). Però quando si trattò di diramare la prima ‘dago-anticipazione’ sul mio caso, fu sulla bocca… o meglio sul pc di tutti entro le mura. Strano no?
Mi riferisco a questo: https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/forza-bergoglio-come-dago-anticipato-papa-silura-personalmente-145301.htm
Macché “dolorosi”! L’aggettivo più appropriato è; vergognosi. Certo: se si ha – e per chi ha – cognizione di tale termine.
Se per il Pascoli: “Perchè dolore è più dolor, se tace„
Se lo nascondi, frutterà. Sopporta,
attendi, spera… (da “Il prigioniero”)
e per Friedrich Schiller: “Le grandi anime sanno soffrire tacendo” (nel Don Carlos),
è pure scritto che “grideranno le pietre” (Lc 19,40).
E le pietre – da quel dì – hanno iniziato a gridare la vergogna di quelle stesse pietre lanciate per annientare ciò che non si piega al predominio della non verità nell’ assoluta mancanza di dignità da parte dei “tiratori” scelti.
Maria Michela Petti
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