Come fiori di loto
Non sempre per un gioco innocente
più spesso per un disegno di menti inquiete,
messi alla gogna
fatti annegare nel fango della menzogna,
più non vivono sopravvissuti ad un terremoto
alla mercé poi di sciacalli naviganti in Rete.
Dimenticati nell’indifferenza avvilente.
Brandelli di vite spezzate
in acqua fangosa radicate
rispuntano a mo’ di fiori di loto
a coprire il vuoto
di coscienze accecate
da invidia e rancore
affilate per menar coltellate.
Di rado uno sguardo fugace
attratto dalla variopinta bellezza
delle pur lunghe foglie la chiarezza
coglie. E via tacendo, incapace
quel tale ad avvertire il leggero profumo
soffocato dal tanfo dei vendifumo.
Maria Michela Petti
20 febbraio 2022