Al cuore del Natale
Trepidanti. Senza scorgere
all’orizzonte la meta
ambìta cui muovere.
Scomparsa la cometa
che aveva sempre rischiarato
una notte fuori dal tempo
e, come per incanto, arrestato
il travaglio di ogni contrattempo.
Regalandoci l’impressione
di provare gioie della vita
con il cuore tornato bambino.
A stroncare quell’illusione
un imprevisto e l’attesa infinita
della fine di un avverso destino.
Non è pace questa sospensione
fra incertezze e limitazioni
al bisogno di una certa normalità
in un coacervo di banalità
Non è il gelo dell’inverno,
ma uno stato d’animo alterno
a scuotere, con improvvisi brividi,
inermi corpi segnati da lividi
per lo schianto di modeste rassicurazioni.
Sarà una notte diversa. Di reale,
quasi in un’atmosfera simil-virtuale,
sarà sempre e solo il Bambinello
a riproporci un modello
di vita ridotta all’essenziale.
Fra voci stonate, frenato ogni slancio,
riecheggerà soltanto il messaggio
di un amore unico, nel silenzio
che ci vedrà prostrati in adorazione,
pur con un velo di afflizione,
implorando di riscaldarci
con i pannicelli della Sua povertà
per risollevarci dalla nullità
e suggellare la nostra dignità.
Maria Michela Petti
18 dicembre 2020