27 marzo 2017 – 27 marzo 2021
IV ‘Stazione’
Alla vigilia della Settimana Santa ma senza voler esagerare e senza voler in alcun modo avanzare neppure lontanamente la pretesa di un alone di paragone, posso però assolutamente in modo soggettivo esprimere ciò che mi porto dentro da ormai 4 anni. Quattro anni sono lunghi, lunghissimi soprattutto quando la testa non si ferma mai, quando le notti insonni sono lunghe e l’alba sembra non arrivare mai.
E’ così che percepisco questa singolare, piccola ‘Via Crucis’ percorrendo la quale mio malgrado oggi mi appresto a raggiungere la IV stazione ovvero il IV anniversario dal ricevimento della busta che vedete in foto. Conteneva poco all’apparenza ma in verità una condanna a morte inflitta però ai giorni nostri… non come avveniva un tempo con il rogo o con la ghigliottina…. peggio!…. Perché il condannato – almeno inizialmente – resta vivo e la sua condanna gli viene gettata addosso come un fardello ma – mentre con la morte tutto ha fine e tutto viene regolato – la condanna a restare è ben peggiore.
Torno brevemente alla busta che contiene un biglietto.
Una mattina di inizio primavera qualsiasi. Un ‘messo’ illustre che percorre a piedi le poche centinaia di metri che separano la Domus Sanctae Marthae, attuale residenza papale, dal primo piano del Palazzo del Governatorato dove lavoravo da molti anni. Quella persona effettua la consegna prima di recarsi a lavoro in una Congregazione di quelle ritenute di primaria importanza.
Solo alcune ore più tardi, nei mesi e negli anni che sono seguiti, ho saputo che varie persone erano da tempo a conoscenza del contenuto di quel biglietto – o meglio – delle conseguenze devastanti che avrebbe portato con sé e del disegno che c’era dietro, il cui schizzo e la cui preparazione erano in corso da un periodo sufficientemente lungo. Come varie sono le persone coinvolte…. Nessuno però, per mia grande ed amara delusione, ha avuto l’onestà prima ancora del coraggio di parlarmene PRIMA che tutto ciò accadesse. Varie persone erano a conoscenza del destino di una persona che per quasi 12 anni aveva lavorato CON TUTTI I SUOI LIMITI E LE SUE LACUNE, quotidianamente con passione e senso di servizio non per il Governatorato, non per la Santa Sede e per gli esseri umani che ne fanno parte e la compongono, ma per Qualcuno o Qualcosa di molto superiore. Questo il mio personale pensiero, ovviamente. Peraltro un dettaglio di non poco conto: quella persona avrebbe compiuto di lì a qualche giorno 35 anni (non che se fosse successo ad una persona più grande sarebbe stata una consolazione, ma forse a 35 anni l’intenzione di ‘far male’ anche e soprattutto a lungo termine dimostra una volontà a mio parere ancor più diabolica.
A quattro anni di distanza in pochi hanno avuto il coraggio di parlare, e, quelli che lo hanno fatto, sempre pregandomi di mantenere l’anonimato per PAURA…! PAURA di ritorsioni. Ovvio, le ritorsioni possono essere tante in un mondo dove il ‘Sistema Giustizia’ funziona in modo estremamente ‘particolare’.
Altri invece hanno cercato e stanno tutt’oggi cercando di fermare ogni qualsivoglia ricerca della Verità. Sono molto solerti ed attivi nel bloccare ogni possibile iniziativa e ogni possibile ri-emersione di quello che alcuni hanno battezzato il ‘caso Hasler’. Blocchi veementi e forse già solo questo dovrebbe far riflettere. Perché non si vuole far ri-emergere il caso se, come questi personaggi ritengono, la cosa potrebbe ritorcersi esclusivamente contro il sottoscritto? Evidentemente c’è qualcosa sotto o più di qualcosa….
C’è molto sotto… perché ciò che è stato riportato da alcuni giornali/giornalisti a pochi giorni di distanza da quel 28 marzo 2017 è stato loro riferito… ma è stato riferito piuttosto male ed in modo volutamente indirizzato a COLPIRE ulteriormente a morte e non certo a far emergere la Verità, diciamo un racconto a senso unico e molto, ma molto lacunoso. Quello che è stato scritto è stato fatto volontariamente per minare la vita e ogni possibilità futura…. Di questo in pochi si sono resi conto forse. Il danno non è solo notevole… quanto vale la vita di una persona? (LA VITA non solo LA REPUTAZIONE E L’IMMAGINE) Può essere quantificato in fredde cifre? Credo proprio di no. Però questo è stato fatto ed è stato fatto VOLONTARIAMENTE con un disegno ben preciso.
Non si è voluto solo far perdere il lavoro ad una persona (nei modi che poi possono essere applicati solo in un contesto specifico e speciale se così vogliamo definirlo) ma si è voluti andare oltre…. Si è voluto procedere ad un ASFALTAMENTO mediatico che precludesse ogni possibilità di riabilitazione.
Ed è così che poi, anche se persone di buona volontà hanno cercato di mettere in luce alcune cose, sono state ‘saggiamente indirizzate su altre vie’… un po’ al contrario di come fece l’Angelo ammonendo i Magi di non ripassare da Erode a riferire quando avevano visto a Betlemme.
E quindi si parla di Dossier e di indagini effettuate per mesi e non solo…. Da chi? Per quale motivo? Con quale autorizzazione? Oltre alle lettere anonime che sono – quasi tutte state rese note – proteggendo altri personaggi menzionati che comunque il loro lavoro l’hanno mantenuto e la loro vita prosegue serenamente e indisturbata… il bersaglio ero unicamente io. E questo è chiaro ormai a tutti. Perché questo tipo di trattamento è stato riservato ESCLUSIVAMENTE a me. A NESSUN atro e sottolineo NESSUNO! Di questo c’è certezza e si possono recepire facili conferme.
Cito un solo esempio molto banale: i dati relativi a ferie non godute, nello specifico il numero esatto dei giorni di ferie non godute, il dettaglio del monte ore a credito maturato (maturato da chi non riceve o preferisce non ricevere il pagamento in denaro delle ore straordinarie prestate), il calcolo esatto dell’importo di questi due fattori…. Queste informazioni possono provenire solo ed esclusivamente da una parte… ma ovviamente nessuno ha pensato di interrogarsi sul perché queste cifre fossero state esposte e messe sotto la lente di ingrandimento, oggetto di ‘indagine’ soprattutto facendo passare il sottoscritto per persona che aveva richiesto il pagamento dei corrispettivi QUANDO COSI NON FU. E vi sono alcune persone che potrebbero testimoniarlo MA ovviamente per paura…… Allora chi conosce l’ambiente e legge queste righe, sa di cosa sto parlando. Ma probabilmente ancora non sa che anche questo fu oggetto di ‘intrattenimento’ il giorno successivo al ricevimento del biglietto, 28 marzo 2017. Di cosa stiamo parlando? Non sta a me giudicare, ma dato che si sono dette tante cose, anche estremamente gravi, è giusto che chi non ha più nulla da perdere e da temere (e sono solo io) faccia capire a quelle persone che si sono fatte mille idee o che hanno letto articoli non solo lesivi della mia persona ma anche pesantemente distruttivi in un’ottica di futuro personale e professionale, come siano andate veramente le cose. A quattro anni di distanza, chi dice in giro di conoscere la verità, dovrebbe esporre, dati e Dossier alla mano di cosa sta parlando. Ad oggi, nessuno l’ha fatto, o meglio, nessuno l’ha fatto pubblicamente, anzi!
Allora i dati sugli straordinari e sulle ferie, non potendo essere fatti oggetto di procedimenti penali e/o disciplinari, sono stati fatto oggetto di ben altro…. essere posti all’attenzione di ‘qualcuno’ con un potere maggiore. Chiaramente facendo passare il tutto diversamente da quello che è. E anche di questo ci sono e ci saranno però delle prove. Per fortuna.
Tornando ai procedimenti, quando viene CONCESSA LA POSSIBILITA’ (che poi non dovrebbe essere un diritto? O non esistono diritti in alcune parti del mondo?!) di difendersi dalle presunte ingiustizie, emerge che queste si possono dimostrare nelle sedi a ciò demandate… anche per quanto riguarda lo stesso Governatorato, ex colleghi che negli anni lontani o recentissimi hanno avuto la possibilità di difendersi e di dimostrare con prove e fatti la propria innocenza (sia questa a livello disciplinare o anche a volte penale), hanno ottenuto sentenze a loro favore. Non sempre ovviamente si ha ragione, ma a tutti è stata data questa possibilità… TUTTI, meno uno!
E’ con questi sentimenti, uguali, anzi ben più dolorosi di quattro anni fa, quando lo shock e l’incredulità per quanto accaduto erano maggiori della sofferenza e quando in tanti auspicavano un ‘ripensamento’, promettevano aiuti, sostegno FATTIVO, richieste di chiarimenti e di informazioni veritiere, nonché di poter conoscere i contenuti delle tante intercettazioni, delle tante informative, dei dossier, delle lettere anonime e non anonime, che raggiungo questa IV stazione… che ‘commemoro’ questo IV anniversario (il giorno esatto fu il 28 marzo alle ore 11:00 e chi mi accompagnò e attese fuori dalla DSM lo ricorda bene, come del resto neppure io dimentico una sola parola, sono tatuate sulla mia pelle come marchi a fuoco indelebili).
Fa parte della vita si potrebbe dire, certo, e ci sono tante altre situazioni, una tra tutte è proprio la pandemia che è piombata sul mondo da più di un anno a questa parte (e se già c’era mancanza di possibilità prima, figuriamoci ora!), e tutte quelle situazioni gravi di ingiustizia e violazioni che vengono quotidianamente perpetrate.
Non mi paragono a nessuno e rispetto il dolore di tutti. Ma questa è la mia vita DISTRUTTA, la MIA realtà, solo MIA, di essere insignificante rispetto alle moltitudini di fatti ed avvenimenti che ogni giorno hanno luogo. Però, anche se sono una sola voce, fino all’ultimo respiro la farò sentire, anche se ciò dovesse ritorcersi contro di me.
Mi viene in mente il caso dell’atleta ‘Alex Schwarzer’ tornato alle cronache nelle scorse settimane… ha sofferto ed ha combattuto… e dopo anni è riuscito a far emergere la Verità…. Lui, come tanti altri hanno delle possibilità, le possibilità a ricorrere ai diversi gradi della Giustizia (e sempre lì si torna a sbattere), a poter acquisire informazioni e dossier… ecco, le possibilità possiamo anche chiamarle DIRITTI… quelli NEGATI al sottoscritto nonostante le richieste inviate per iscritto e pubblicamente ad oggi, a quattro anni di distanza, rimaste senza risposta… dietro un muro di cemento armato che purtroppo ancora oggi si può costruire, nonostante le tante parole… ci sono ancora posti nel mondo, e sono tanti, dove gli esseri umani possono essere trattati o maltrattati a piacimento e senza godere di alcun diritto se non quello di subire condanne unilaterali e prive di contradditori.
Quindi auguri a me per questa ricorrenza e una preghiera per la mia anima….
Eugenio, 27 marzo 2021 (IV Anniversario)
Ciao Eugenio,
partecipo al tuo grido di giustizia e trovo assurdo che siamo al IV anniversario di un’ingiustizia conclamata, ma che si vuole intenzionalmente far cadere nell’oblio.
La Chiesa nella sua dottrina, il Papa nei suoi innumerevoli discorsi non fanno che ribadire la valenza dei diritti in genere, ed un’attenzione particolare ai diritti umani, ai diritti dei lavoratori, non da ultimo anche nell’intervento odierno all’inaugurazione dell’anno giudiziario, invoca il principio della trasparenza dell’attività istituzionali dello Stato della Città del Vaticano, ma sarebbe necessaria la trasparenza dell’azione degli uomini, sarebbe necessario applicare l’equità sociale, principio cardine della Comunità del lavoro di cui facevi parte.
Chi legge la tua storia, e che non è avvezzo alle dinamiche surreale del mondo vaticano, è spiazzato, incredulo che una convocazione, una lettura di addebiti che esulano dal rapporto di lavoro in sé, possa determinare la conclusione di un servizio fatto di dedizione di anni; ancora fuori da qualsiasi logica umana, oltre che cristiana e giuridica, che tu non abbia mai più potuto controreplicare perchè alcuna udienza ti è mai stata successivamente concessa. Altrettanto profondamente iniquo, che un allontanamento non abbia avuto sedi competenti per esser affrontato, ove poter esercitare il diritto alla difesa. È razionalmente ed umanamente impossibile accettare tutto ciò nella casa del Signore per di più. Ammiro la tua tenacia e forza, e non mollare..
Grazie davvero per questa testimonianza e manifestazione di vicinanza!
Per la cronaca e per annotare la correlazione temporale che oggi non mi consente di rivolgere soltanto idealmente l’apostrofe che si fa ogni giorno più pressante: Quo usque tandem…
stralcio alcuni passaggi dal discorso – che preferisco definire “sermone” – pronunciato questa mattina dal papa in occasione dell’inaugurazione del 92.mo anno giudiziario del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, cui ha presenziato (ed è una “novità”!) il presidente del Consiglio dei ministri italiano, prof. Mario Draghi.
Partendo dalla raccomandazione di svolgere la «missione di sostegno della verità» – compito proprio della Chiesa, secondo il prescritto della Lumen gentium (8) «diffondere col suo esempio l’umiltà e l’abnegazione» – «con lo stile proprio di Dio: vicinanza, compassione, tenerezza», non ha fatto che riproporre termini (questi ultimi) non certo estranei alla sua predicazione…
Dopo aver invocato «l’assoluta trasparenza delle attività istituzionali dello Stato vaticano, soprattutto nel campo economico e finanziario», ha esortato tutti “i titolari di incarichi istituzionali” ad avere una condotta di rottura rispetto al passato e che sia «irreprensibile ed esemplare per il presente e il futuro». Puntando anche attraverso «opportune modifiche normative” [al] sistema processuale vigente [all’] uguaglianza tra tutti i membri della Chiesa e la loro pari dignità e posizione, senza privilegi risalenti nel tempo e non più consoni alle responsabilità che a ciascuno competono nell’edificazione della Chiesa. Ciò richiede solidità di fede e coerenza di comportamenti e di azioni».
Che coerenza sia, dunque, una volta e per tutte!
La conclusione mi ha lasciato un dubbio che la concretezza di fatti spero mi aiuti a chiarire al più presto.
«Gli occhi della Giustizia – nell’iconografia cristiana, ha sottolineato – non sono bendati, bensì rivolti verso l’alto, e guardano il Cielo, perché solo nel Cielo esiste la vera giustizia».
Come intendere quest’ affermazione? Che chi è investito dell’autorità di giudicare tenga gli occhi puntati al Cielo per lasciarsi ispirare dalla “vera giustizia” o che chi ha fame e sete di giustizia deve aspettare il giorno del Giudizio per essere saziato?
È vero è il IV anno, nessuno di noi avrebbe voluto che si compiesse questo anniversario. Sin da subito si è preso coscienza che fosse una grave ingiustizia e quindi non si sarebbe dovuto vivere alcun anniversario. Eppure eccoci al IV, tutto questo grida dolore ed incapacità di rassegnarsi. In quale ordinamento un lavoratore è licenziato per lettere anonime (poi che codardi, chi è leso in genere non solo firma ma ci mette la faccia), sulla base di menzogne non provate, oggi scopriamo per ferie pagate o monte ore a credito, e quante altre motivazioni illogiche. Quanto ragione hai quando denunci la disparità di trattamento, perchè in quelle lettere si son fatti altri nomi, ma come dici tu sono ai loro posti! Mi sembra ancora più incomprensibile, non solo che non siano state avviate indagini su chi abbia fornito dati o fatto dossier (più criminale aver indotto ad una lettura alterata e falsa delle informazioni), ma che non sia stato avviato alcuna indagine per individuare chi vendendosi abbia dato in pasto ai media la notizia, in violazione della tua privacy e della verità dei fatti. Immagino che l’autore ancora sta li e gode dei suoi privilegi, così come sono sicuro che nemmeno per questo ti sia mai stato chiesto scusa dalle massime Autorità del vaticano. Oggi è il giorno per ricordare il male cagionato dall’ azione umana, oggi è il giorno per denunciare l’ingiustizia di un sistema, che per sua natura dovrebbe essere l’opposto; oggi è il giorno per non cadere nel silenzio e perché non ci sia un V anniversario. Coraggiooo!!!!
Grazie! Purtroppo è proprio così… ed i nomi sono noti a tutti!
Eugenio caro,
non sai che sofferenza, leggere dalla tue parole un dolore ed una ferita ancora sanguinante. La tua è una prova troppo grande e ingiusta, per le modalità, per il luogo, per le motivazioni. Chi mai avrebbe mai pensato che la vita ti avrebbe riservato una prova così dura ed ingiusta. Siamo cattolici, ma la tua storia ci ha così toccati, e ci ha portati a scoprire un lato della Chiesa a noi ignoto, così lontano dal Signore, che si rimane sconvolti.
Si predica misericordia, carità, tutela della persona, della dignità, parità di trattamento ed invece a te è stato riservato tutto il contrario. Scoprire dinamiche interne fatte di gelosia, invidia, menzogna, di pettegolezzi, di provvedimenti presi sulla base di queste dinamiche non in uno Stato qualsiasi o da un datore di lavoro qualunque, allibisce.
Comprendiamo che non sia facile, che lo sconforto può prendere il sopravvento e tutto sembra troppo, ma non demordere e continua a lottare per la Verità, noi ti assicuriamo le nostre preghiere. Un abbraccio
Ringrazio per queste parole che mi toccano. E’ molto difficile trovare le forze per andare avanti. Ma è l’unica cosa che mi resta! GRAZIE!
Per completare il “quadretto” e concludere in “gloria” questa giornata del ricordo – esclusiva tutta nostra – ecco l’omelia, sempre in tema di giustizia e dintorni, pronunciata dal segretario di Stato vaticano, card. Parolin, durante la celebrazione eucaristica che ha preceduto questa mattina l’inaugurazione del 92.mo anno giudiziario del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano.
https://ilsismografo.blogspot.com/2021/03/vaticano-messa-del-cardinale-parolin.html
“Nella vita a volte è necessario saper lottare, non solo senza paura, ma anche senza speranza” (Pertini)
Quattro lunghi anni, quattro lunghi pesanti anni dove i principi di giustizia e di verità sono stati calpestati a discapito di un giovane uomo, Eugenio, che nel suo essere umanamente imperfetto, sicuramente era (ed è rimasto) una brava persona ed un professionista di cui ancora oggi, la sottoscritta e non solo, rimpiange per non avere l’opportunità di imparare ancora da lui e di collaborare ancora con lui.
Non credo ci siano i momenti giusti MA la motivazioni forti per andare avanti e proseguire nella “battaglia”: SI!!
Nella situazione di Eugenio ci potrei essere io, ci potresti essere tu che leggi, ci potrebbe essere chiunque. Dunque, voltare le spalle per paura o menefreghismo, significa voltare le spalle a noi stessi!
Del resto, in una storia raccontata male, possiamo essere tutti “i cattivi”… e questa è una storia ibrida, dove le menzogne si sono mescolate con episodi manipolati.
La VERA storia deve essere ancora letta ed ascoltata e, anche se la speranza viene ogni giorno schiaffeggiata quando torno a lavoro e non trovo Eugenio, la voglia di leggere la vera storia non mi ha mai abbandonata e come ho fatto, continuerò a battermi per darle voce.
La Berta, (ex?) collega